2022 GEOGRAFIA DELL'ANIMA - IL GIARDINO COME METAFORA
ita
GEOGRAFIA DELL'ANIMA
IL GIARDINO COME METAFORA.
La grazia di cinque fotografie di Shobha incontra il brutale disincanto delle poesie di Wisława Szymborska.
Si instaura, così, un dialogo tra due realtà opposte: le immagini socio-politiche evocate dalla poetessa polacca apparentemente non stabiliscono relazione alcuna con l'intimità innocente delle cinque immagini fotografiche, tuttavia sembrano riflettere entrambe sul rapporto culturale che l'essere umano instaura con la natura.
Da un lato Shobha punta la macchina fotografica verso il corpo disinvolto dell'infante immerso in una natura incolta e selvaggia che stimola la dimensione del gioco; dalla visione poetica della Szymborska il concetto di natura viene invece ribaltato, interpretato come una realtà coercitiva che in quanto "pazza, ci impone la fame, e là dove c'è fame finisce l'innocenza".
Proprio nell'innocenza è racchiuso lo sguardo di Shobha, che trova il suo contraddittorio critico in una visione poetica che denuncia il terrorismo (11 Settembre 2001), le catene psicologiche e sociali (Catene), i totalitarismi (La mano)...
Se nelle immagini di Shobha si scorgono simboli della psicologia alchemica di Hillman - il giardino -, il movente poetico di Szymborska sembra rappresentato dalla Storia come fervida testimonianza dell'agire umano.
Tutto quello che accade nel giardino è pieno di metafore della nostra vita psichica, che si tratti di un ponte, di un sentiero tortuoso o di foglie cadute (...)
James Hillman
Ps.La mostra è stata curata da mia madre Letizia Battaglia e da me.
-La mostra presenta cinque lavori dell’artista Shobha, che dialogano con le poesie della poetessa polacca, Premio Nobel per la letteratura, "Wislawa Szymborska".
Marta Sollima
Copyright Shobha
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eng
GEOGRAPHY OF THE SOUL
THE GARDEN AS A METAPHOR.
The grace of five photographs by Shobha meets the brutal disenchantment of Wisława Szymborska's poems.
Thus a dialogue is established between two opposing realities: the socio-political images evoked by the Polish poet apparently do not establish any relationship with the innocent intimacy of the five photographic images, however they both seem to reflect on the cultural relationship that human beings establish with the nature.
On the one hand Shobha points the camera towards the casual body of the infant immersed in an uncultivated and wild nature that stimulates the dimension of play; from Szymborska's poetic vision the concept of nature is instead overturned, interpreted as a coercive reality which, as "mad, imposes hunger on us, and where there is hunger, innocence ends".
Shobha's gaze is enclosed precisely in innocence, which finds its critical contradiction in a poetic vision that denounces terrorism (September 11, 2001), psychological and social chains (Chains), totalitarianisms (The hand)...
If symbols of Hillman's alchemical psychology - the garden - can be seen in Shobha's images, Szymborska's poetic motive seems to be represented by History as a fervent testimony of human action.
Everything that happens in the garden is full of metaphors for our psychic life, whether it's a bridge, a winding path or fallen leaves (...)
James Hillman
Ps. The exhibition was curated by my mother Letizia Battaglia and myself.
-The exhibition presents five works by the artist Shobha, which dialogue with the poems of the Polish poet, Nobel Prize winner for literature, "Wislawa Szymborska".
Marta Sollima