CARCERE PAGLIARELLI _INNOCENTI EVASIONI_ MEDITARE IN CARCERE
ita
Nel carcere Pagliarelli di Palermo, il maestro di meditazione Vincenzo Fatta, ha insegnato a un piccolo gruppo di detenuti, pratiche di consapevolezza, tecniche di meditazione, catarsi, danza, movimento, mantra e scrittura. Uno dei problemi principali, di chi vive in carcere, è quello di fare i conti con la propria rabbia, la quale è costantemente alimentata da un’attività mentale senza sosta, a sua volta facilitata dall’inattività.
Uscire dal relativo circolo vizioso non è facile, perché il detenuto deve, al contempo, fronteggiare l’aggressività di un ambiente nel quale atteggiamenti come la gentilezza o la parola amorevole tendono a essere percepiti come segnali di debolezza. Inoltre, in un contesto caratterizzato da continuo rumore e sovraffollamento, è difficilmente attuabile la pratica formale di meditazione infatti all'inizio è sempre importante usare metodi catartici e in seguito star seduti in silenzio viene più naturale, anche praticarla per soli dieci minuti elimina gran parte dello stress, se praticata ogni giorno diventa una via nuova per la propria guarigione.
La meditazione dovrebbe essere inserita in ogni carcere del pianeta e nelle scuole primarie, ogni essere umano dovrebbe praticarla come benessere e cura personale, la meditazione ha molti effetti benefici sulla nostra mente e sul nostro corpo.
Love Shobha
Copyright Shobha
All rights reserved
Eng
eng
Meditation in prison
In the Palermo prison at Pagliarelli, the meditation teacher Vincenzo Fatta, taught a small group of inmates, awareness practices, meditation techniques, catharsis, dance, movement, mantra and writing. One of the main problems, for those who live in prison, is that of dealing with their anger, which is constantly fueled by non-stop mental activity, which in turn is facilitated by inactivity.
Getting out of the related vicious circle is not easy, because the prisoner must, at the same time, face the aggressiveness of an environment in which attitudes such as kindness or the loving word tend to be perceived as signs of weakness. Furthermore, in a context characterized by continuous noise and overcrowding, formal meditation practice is difficult to implement, in fact at the beginning it is always important to use cathartic methods and then sitting in silence is more natural, even practicing it for just ten minutes eliminates a large part of stress, if practiced every day it becomes a new way for healing.
Meditation should be inserted in every prison on the planet and in primary schools, every human being should practice it as well-being and personal care, meditation has many beneficial effects on our mind and body.
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Nel carcere Pagliarelli di Palermo, il maestro di meditazione Vincenzo Fatta, ha insegnato a un piccolo gruppo di detenuti, pratiche di consapevolezza, tecniche di meditazione, catarsi, danza, movimento, mantra e scrittura. Uno dei problemi principali, di chi vive in carcere, è quello di fare i conti con la propria rabbia, la quale è costantemente alimentata da un’attività mentale senza sosta, a sua volta facilitata dall’inattività.
Uscire dal relativo circolo vizioso non è facile, perché il detenuto deve, al contempo, fronteggiare l’aggressività di un ambiente nel quale atteggiamenti come la gentilezza o la parola amorevole tendono a essere percepiti come segnali di debolezza. Inoltre, in un contesto caratterizzato da continuo rumore e sovraffollamento, è difficilmente attuabile la pratica formale di meditazione infatti all'inizio è sempre importante usare metodi catartici e in seguito star seduti in silenzio viene più naturale, anche praticarla per soli dieci minuti elimina gran parte dello stress, se praticata ogni giorno diventa una via nuova per la propria guarigione.
La meditazione dovrebbe essere inserita in ogni carcere del pianeta e nelle scuole primarie, ogni essere umano dovrebbe praticarla come benessere e cura personale, la meditazione ha molti effetti benefici sulla nostra mente e sul nostro corpo.
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In the Palermo prison at Pagliarelli, the meditation teacher Vincenzo Fatta, taught a small group of inmates, awareness practices, meditation techniques, catharsis, dance, movement, mantra and writing. One of the main problems, for those who live in prison, is that of dealing with their anger, which is constantly fueled by non-stop mental activity, which in turn is facilitated by inactivity.
Getting out of the related vicious circle is not easy, because the prisoner must, at the same time, face the aggressiveness of an environment in which attitudes such as kindness or the loving word tend to be perceived as signs of weakness. Furthermore, in a context characterized by continuous noise and overcrowding, formal meditation practice is difficult to implement, in fact at the beginning it is always important to use cathartic methods and then sitting in silence is more natural, even practicing it for just ten minutes eliminates a large part of stress, if practiced every day it becomes a new way for healing.
Meditation should be inserted in every prison on the planet and in primary schools, every human being should practice it as well-being and personal care, meditation has many beneficial effects on our mind and body.
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