SHOBHA

2018 INDIA GOKARNA 19/25 FEBBRAIO

date » 10-11-2017 14:31

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WORKSHOP CON SHOBHA E ENRICO PRADA
India Gokarna. Il Tempo come esperienza

Il nostro workshop di Gokarna vuole essere un laboratorio dedicato al Tempo: un’esperienza di consapevolezza e creatività per recuperare un’idea di Tempo interiore che vibra con il Tempo della vita e con le sue infinite manifestazioni.
Ci immergeremo, con lo sguardo e la presenza, nel Tempo sacro di Gokarna per coglierne la vibrazione nei templi e negli speciali rituali di pujari e sciamani, nei fedeli che pregano in silenzio in mezzo a una strada, mentre un vacca sacra li sfiora dolcemente.
Ci immergeremo nel tempo silenzioso dei bramini in meditazione e in quello dei sentieri lungo il mare battuti dal vento …
Ci immergeremo nel tempo dei fiori portati in dono dalle donne e nei colori dei loro sari, in quello delle botteghe che aprono nella frescura del primo sole e Nel mercato di verdure e frutta dove ci sono le contadine piu’ eleganti del mondo.
Perché abbiamo scelto il Tempo come tema di ricerca creativa?
Perché ci siamo resi conto che l’essenza del tempo noi esseri umani l’abbiamo smarrito quando lo abbiamo diviso e misurato: in anni, mesi, settimane, giorni, ore. Lo abbiamo diviso in blocchi distinti e abbiamo creato, nell’universo, un ritmo artificiale contrapposto a quello naturale – e senza separazioni - della ciclicità: il ritmo del giorno e della notte, della luce e del buio, della semina e del raccolto, della nascita e della morte, delle stagioni, tutto questo per dominarlo, per venderlo, per rubarlo, , lo abbiamo smarrito: perché ce ne siamo separati.
Per questo, a Gokarna, vogliamo ritrovare il nostro Tempo: intimo, emotivo, senza divisioni.
E la sera al tramonto, guarderemo il Tempo del mare che accarezza i piedi dei fedeli che ringraziano la vita e il calar del sole, bagneremo i nostri piedi tra le onde, riscopriremo il nostro Tempo Interiore ricongiunto al Tempo Assoluto della presenza di tutte le cose.
Gokarna e’ un luogo sacro dove gli abitante testimonino quotidianamente la propria fede.

Info e prenotazioni:
Soraya Gullifa - 388.1798681
sorayamotherindia@gmail.com
www.motherindiaschool.it
www.shobha.it

2017 WORKSHOP- PIENO VUOTO UNO

date » 22-08-2017 10:20

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CON SHOBHA BARBARA PASQUARIELLO E ENRICO PRADA TRE GIORNI DEDICATI ALL’ARTE DEL VEDERE

Pieno Vuoto Uno è un percorso di trasformazione dello sguardo in compagnia di Shobha ed Enrico Prada.

Un percorso di tre giorni dedicati al risveglio e alla consapevolezza dello sguardo e dell’essere, durante i quali ci impegneremo tutti insieme ad abbandonare il superfluo per ritrovare l’essenziale. Sarà un percorso di trasformazione che parte da noi, dal nostro sguardo ingolfato dai condizionamenti (il Pieno), per arrivare a un nuovo “noi”, a un nuovo sguardo: pulito, leggero, in armonia con le cose (il Vuoto).
Un “noi” e uno sguardo trasformati, in sincronicità con l’universo (l’Uno).

Nella prima giornata del laboratorio interverrà, Barbara Pasquariello, con lei utilizzeremo le fotografie come metafore per narrarsi, per condividere in gruppo la gioia e la bellezza che ci appartiene; uniti in un cerchio che diviene contenitore di connessioni, trasformazione, consapevolezza.
Tutto ciò che vive è dinamico, in evoluzione. È la grande legge della vita: il cambiamento, la trasformazione. Anche lo sguardo trasforma: ogni cosa che guardiamo si trasforma in esperienza, in conoscenza, in relazione con il mondo.
A maggior ragione lo sguardo fotografico, che trasforma l’esperienza in immagine.
Ma per far si che nelle nostre fotografie risuoni la connessione che abbiamo avuto con il mondo, occorre che il nostro sguardo e il nostro pensiero siano liberi dai vincoli (consci e inconsci) che impediscono alla nostra immagine di rispecchiare la nostra anima.
Per questo, nei tre giorni del laboratorio, faremo esercizi di svuotamento della mente e dello sguardo; esercizi di meditazione; camminate e sessioni di scatto consapevole; lettura e editing delle fotografie realizzate. Per trovare, ognuno di noi, la propria voce e il proprio sguardo individuali da far risuonare nel grande coro della co-creazione.


PROGRAMMA DI MOTHER INDIA SCHOOL A CALCI:
3 giorni di workshop, fotografia e tanto altro …

Venerdì 13 ottobre 2017
Museo Nazionale della Certosa di Calci
15.30 - 17.30 LA FOTOGRAFIA: “QUALITA’ INTUITIVA”
Incontro aperto al pubblico con i fotografi Shobha e Enrico Prada, presentazione del loro lavoro e delle attività di Mother India School e introduzione al workshop: “PIENO VUOTO UNO - Laboratorio di esperienza fotografica e creativa”.
16.45 “NATARAJA –LA DANZA DELLA VITA” proiezione del film, alla presenza del regista Filippo Carli.
18.00 – 19.30 INDIA: “RITUALI E GUARIGIONI”
Inaugurazione della Mostra Collettiva fotografica, curata da Enrico Prada.
Un progetto realizzato, da un gruppo di donne fotografe di Mother India School:Barbara Caleo, Rita Carriaggio, Catia Masetti, Barbara Pasquariello, Soraya Gullifa e Shobha.
(La mostra e il Museo chiudono alle 19.30). La mostra rimarrà visitabile fino al 29 ottobre.
Martedì a Sabato: 08h30 – 18h30 | Domenica: 8h30 -12h30)

Sabato 14 ottobre/domenica 15 ottobre
Laboratorio di fotografia, con Shobha, Enrico Prada e Barbara Pasquariello.
Il workshop (a pagamento) è riservato agli iscritti e (offerto da Mother India School) al fotografo/fotografa selezionato tra i nominativi – residenti a Calci – che hanno presentato il loro portfolio.
Il workshop è stato concentrato in questi due giorni per agevolare la partecipazione di chi, durante la settimana, studia o lavora. Appuntamento per gli iscritti: sabato 14 ottobre, alle ore 9.00, davanti al Municipio di Calci.
Da lì ci muoveremo per iniziare insieme esercizi di svuotamento e arricchimento dello sguardo, camminate e sessioni di scatto consapevole, esercizi per imparare a connettersi con ciò che sentiamo e tanto altro ancora.

Lunedì 16 ottobre 2017
Per chi, tra i partecipanti al workshop, volesse approfondire ulteriormente l’esperienza vissuta durante i due giorni di laboratorio, Shobha, Enrico Prada e Mother India School sono ancora a disposizione dei corsisti.

Per informazioni sul programma e prenotazioni:
www.motherindiaschool.it
Soraya Gullifa: 338-1798681 sorayamotherindia@gmail.com
Enrico Prada: 391-3652131 enrico.prada@gmail.com
Responsabile del progetto sul posto: Rita Carriaggio: 335-5359019
A lei potete rivolgervi anche per organizzare il vostro pernottamento in uno dei tanti B&B e agriturismi della zona.

INFORMAZIONI GENERALI E COSTI
Il costo del workshop – 2 giorni (sabato e domenica) 250,00 euro + 10,00 euro quota associativa
Il costo del workshop – 3 giorni (sabato – domenica – lunedì) 350,00 euro + 10,00 euro quota associativa)
NON INCLUDE viaggi, pernottamenti e pasti.


AMMISSIONI:
Per potersi iscrivere al workshop occorre possedere una macchina fotografica digitale e una minima preparazione di base.
- Si consiglia di portare con sé il proprio computer portatile e l’occorrente per la fotografia digitale
- Schede di memoria
- Lettore di memory card per scaricare le immagini.
- Software per la post-produzione digitale
- Hard disk esterno o pen drive capiente
- Ciabatta elettrica

Gli interessati dovranno compilare il modulo d’iscrizione, scaricabile dal sito:www.motherindiaschool.it e portare con sé una selezione di massimo dieci stampe di foto singole o di progetti nel formato che preferite.

Shobha: www.shobha.it
Enrico Prada: www.lavaligiadivangogh.wordpress.com

Per informazioni sul programma e prenotazioni:
www.motherindiaschool.it
Soraya Gullifa: +39 388.1798681 sorayamotherindia@gmail.com
Responsabile al progetto in loco Rita Carriaggio: 335.5359019

2017 INDIA - BENEDETTI DALLA DEA - WORKSHOP

date » 27-09-2016 09:17

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tags » workshop, shobha, india, fotografia, viaggi,


Benedetti dalla Dea…
Udeu… Udeu…
Sciamane, devadasi, devote, guaritrici, lettrici di pietre, donne scalze, danzatrici, donne, madri, figlie, transessuali, eunuchi, un femminile che esplode sotto la prima luna piena di gennaio 2017 per venerare la dea madre Yellamma con incenso, frutta e dolci di riso, tra canti e danze in onore di Yellamma, in un rito propiziatorio e catartico.
Le carovane avanzano lente, sulla strada asfaltata, trainate da buoi con le zampe e le corna dipinte dai colori della dea, i pellegrini arrivano da tutta l’India, occupando la grande vallata intorno al tempio per tre lunghi giorni e notti sotto il sole cocente e una magica luna piena.



Per uscire dallo Stato di Goa è necessario il passaporto, il tragitto è molto vario si passa dalle montagne alle pianure, dalle foreste alle campagne coltivate, incontreremo piccoli villaggi abitati da contadini e artigiani senza tempo.
Dopo circa otto ore di viaggio con soste, raggiungeremo il piccolo villaggio di Saundatti, dove pernotteremo. Il fulcro del workshop e della celebrazione avverrà a pochi chilometri dal villaggio, per gli spostamenti, avremo a disposizione un mezzo privato con autista.
La seconda parte del workshop, sarà dedicata all’editing del progetto.
Lo spazio di lavoro sarà presso una struttura a Goa.
Consigliamo di arrivare a Goa, almeno due giorni prima dell’inizio del workshop.
Per chi fosse interessato a prolungare il proprio soggiorno a Goa, anche dopo il workshop, lo comunichi al momento dell’iscrizione e ci occuperemo della prenotazione degli alloggi.
Nel tempo libero è possibile dedicarsi allo yoga e alla meditazione, a corsi di cucina indiana, alla cura del proprio corpo con trattamenti ayurvedici.
Mother India School può organizzarvi gli appuntamenti.

WORKSHOP: durata 8 giorni –
1 ° G I O R N O
Giorno di accoglienza: secondo la data del vostro arrivo, all’aeroporto di Goa, troverete ad attendervi un taxi, organizzato da Mother India, che vi condurrà alla vostra Guest House.
9 GENNAIO – 2° GIORNO

Incontro con Shobha, presentazione del programma.
Lettura portfolio dei partecipanti. Shobha introdurrà il progetto della Yellamma, evidenziando alcuni degli aspetti pratici necessari alla realizzazione del progetto.
10 GENNAIO – 3° GIORNO

MATTINO: Partenza in macchina con autista per Saundatti. Pomeriggio arrivo e sistemazione in albergo. Primi sopralluoghi
Pranzo a sacco e cena di gruppo
11 GENNAIO – 4° GIORNO

Raggiungeremo i luoghi sacri in macchina, e da lì ci muoveremo a piedi entrando nel vivo della celebrazione. Saremo a fotografare dal mattino fino a tarda notte.
Pranzo e cena in loco
12 GENNAIO - LUNA PIENA - 5° GIORNO Celebrazione
13 GENNAIO - 6° GIORNO

Partenza per Goa, nel pomeriggio arrivo e sistemazione negli alloggi.
14 GENNAIO – 7° GIORNO
 Goa - Giornata libera da dedicare a se stessi.
15 – 16 GENNAIO – 8° GIORNO
Visione del lavoro, selezione delle foto per il progetto corale finale di scrittura e fotografia. Consegna attestati e cena finale di gruppo.
INFORMAZIONI GENERALI
Il costo del workshop è 900,00 euro + 10,00 euro quota associativa
Include:
· Taxi arrivo dall’aeroporto Dabolim di Goa alla vostra guest-house
· A/R viaggio Saundatti – Goa con mezzo privato e autista (durata viaggio circa otto ore)
. N° 3 pernottamenti in albergo e pasti a Saundatti

· Assistenza per la durata totale del workshop.
Il costo del workshop NON include:
. Taxi di ritorno verso l’aeroporto di Goa
· Biglietto aereo e visto
· Vitto e alloggio a Goa

· Tutti gli extra, le attività e gli spostamenti che esulano dal progetto.
ALLOGGI

Gli alloggi a Goa, sono situati in Guest House. Le camere sono pulite e confortevoli con o senza piano cottura.
AMMISSIONI:
Occorre possedere una macchina fotografica reflex digitale e un computer portatile.
- Si consiglia di portare con sé tutto l’occorrente per la fotografia digitale
- Schede di memoria, minimo due batterie corpo macchina
- Lettore di memory card per scaricare le immagini.
- Software Photoshop, per visualizzare ed elaborare le foto
- Hard disk esterno e Ciabatta elettrica
- Fotocopie di passaporto e visto, foto tessere per scheda telefonica indiana
Gli interessati dovranno compilare il modulo d’iscrizione scaricabile dal sito: www.motherindiaschool.it e portare con sé una selezione delle foto in digitale del vostro portfolio o di un vostro progetto.
Shobha: biografia
Per informazioni sul programma e prenotazioni: www.motherindiaschool.it
Soraya Gullifa:+39.3881798681
sorayamotherindia@gmail.com Skype: motherindiaphotography

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2016 PALERMO - LETTURE PORTFOLIO

date » 18-05-2016 21:35

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L’associazione Église ha organizzato un’occasione unica per i fotografi professionisti e non, un’intera giornata dedicata alla lettura portfolio con Shobha Battaglia, Enrico Prada ed Efrem Raimondi.
L’obiettivo di questa giornata è quello di poter ricevere suggerimenti e indicazioni su come sviluppare il proprio lavoro fotografico.

Modalità di partecipazione:

QUANDO
domenica 26 giugno 2016, ore 9:30 – 12:30 | 15:30 – 19:30

DOVE
Église
via dei Credenzieri, snc
Palermo

Per informazioni e prenotazioni…

La prima lettura portfolio di Église sarà tenuta da Shobha.

Dagli inizi degli anni Ottanta, lo sguardo fotografico di Shobha è sempre stato volto ai temi sociali, con una profonda attenzione verso il mondo femminile, lavorando con testate nazionali ed estere.
Da anni vive tra l’Italia e l’Asia, dove ama cogliere con la fotografia e il video, storie poetiche e di denuncia.
In Asia porta avanti le attività dell’associazione Mother India School – progetti itineranti, collaborando con un gruppo di donne e varie ONG. Ultimamente ha introdotto la meditazione nei suoi workshop.

www.shobha.it
www.motherindiaschool.it

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2016 NEPAL TODAY - WORKSHOP DI FOTOGRAFIA CON SHOBHA 20/ 29 MAGGIO

date » 14-03-2016 08:30

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tags » workshop, nepal, shobha, viaggi, fotografia, reportage, street-life,

Mother India School, quest’anno ripropone un workshop in Nepal, a distanza di un anno dal terremoto che colpì parte del Nepal e la valle di Kathmandu, lo scorso 25 aprile.
Dopo quasi nove mesi dal devastante terremoto, lo scorso 16 gennaio il Nepal ha lanciato il piano di ricostruzione, l’idea del workshop nasce dall’esigenza di raccontare la ricostruzione e dal continuo impegno di Mother India nel mettere in luce piccole storie di dignità e coraggio, storie di persone che oggi ricreano la loro realtà con tenacia e rinnovato entusiasmo, storie di donne, forti, dinamiche, “NEPAL TODAY” non è solo fotografia ma un profondo scambio culturale.
Ogni fotografo avrà la possibilità di seguire una o più storie: si uscirà in gruppo e individualmente a secondo del progetto, per ottenere alla fine del workshop, diverse storie.

Il workshop si aprirà con una delle ricorrenze più popolari di tutta l’Asia: “Il compleanno di Buddha”, che quest’anno sarà celebrato il 21 maggio 2016, per festeggiare la nascita, l’illuminazione e morte di Gautama Buddha. A Kathmandu, migliaia di fedeli si riuniscono a Swayambhunath, conosciuto anche come tempio delle scimmie, dove si gode, una magnifica vista di tutta la valle.
Molte le monache tibetane e i monaci che si riuniscono in preghiera intorno allo Stupa di Boudhanath tra incensi, mantra e bandierine al vento, il più grande Stupa del Nepal e uno dei più grandi del mondo. L’atmosfera che si respira è indimenticabile, infonde pace e silenzio.
Questa celebrazione è un’occasione unica, per poter fotografare le diverse etnie del Nepal.

Dai vicoli animati e caotici di Kathmandu, il sesto giorno con un bus locale si raggiungerà la città di Pokhara, a 980 metri di quota, Pokhara si affaccia sulle sponde del meraviglioso lago Phewa e da Sarangkot si ha una delle più belle vedutesull’Himalaya. In quest’oasi di pace e bellezza, ci dedicheremo all’editing e alla post-produzione del nostro progetto fotografico, confrontando esperienze e il proprio lavoro con il resto del gruppo.

P.S. Una parte della quota d’iscrizione al workshop sarà devoluta a una ONG locale di Kathmandu a sostegno della popolazione.

ORGANIZZAZIONE GENERALE DEL WORKSHOP:


Durata: 9 giorni/ Posti disponibili: 7

20 maggio
 – Mattina – Inizio workshop:
Il gruppo incontrerà Shobha, presentazione del programma e visione dei portfolio.
Pranzo di gruppo in un locale tipico – Pomeriggio uscita di gruppo.
21 maggio
Compleanno di Buddha, Buddha Jayanti – grande celebrazione – partenza di gruppo per Swayumbanath e Boudhanath, a circa un’ora di Kathmandu. Rientro a Kathmandu in tarda serata.
22 – 23-24 maggio

Visita dei luoghi più rappresentativi della valle di Kathmandu.
25 – 26 – 27 maggio
Direzione Pokhara in bus locale. Visita dei luoghi più interessanti e Post-produzione del progetto finale. Conclusione del workshop e consegna degli attestati. Cena di gruppo.
28 maggio
Partenza in bus locale da Pokhara per Kathmandu.

Per informazioni sul programma e prenotazioni:
Soraya Gullifa: 0091 – 91 68201067 0091 – 8879184507 (cellulari indiani)– sorayamotherindia@gmail.com
Skype: motherindiaphotography

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2014 ESSENZA - LA VITA COME L'ARTE. RITRATTI DI DONNE IN SICILIA

date » 26-04-2015 19:22

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tags » essenza, la vita come arte, ritratti di donna in sicilia, intervista a Shobha,

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Tratto dal libro: ESSENZA - LA VITA COME L’ARTE. RITRATTI DI DONNE IN SICILIA
Di Laura Francesca Di Trapani - storica dell’arte e curatrice indipendente.
Dario Flaccovio Editore - prezzo: € 28.00
Dakini - intervista a Shobha

2013 LE DONNE DEL MONDO E LA LUCE DI SHOBHA

date » 03-10-2018 10:48

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more
la_luce_di_Shobha_.pdf (2.75 MB)

2000 QUELL'OCCHIO IRREQUIETO CHE CERCA SEMPRE ALTROVE

date » 04-10-2018 15:47

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- DI ATTILIO BOLZONI
[urlExt=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2000/02/27/quellocchio-inquieto-che-cerca-sempre-altrove.html]LEGGI L'ARTICOLO[/urlExtQuell'occhio inquieto che cerca sempre altrove
(segue dalla prima pagina) C' è Cuba e c' è la Siria, ci sono gli aristocratici siciliani, c' è tanta India e tanta mafia, e poi il Brasile e il Messico e la Thailandia. Tutto catalogato con cura, tutto ben ordinato come le penne e le agende sul piano del tavolo davanti alla finestra e come la parete colma di libri d' arte. «Cerco da molti anni un ordine interiore, soprattutto nelle cose che faccio tutti i giorni. Credo di averlo trovato. La mia giornata comincia sempre con la meditazione, cinque minuti o un' ora non importa~». Nella stanza da letto brucia l' incenso, il lettone, la grande foto di Osho, il "maestro" conosciuto a Poona e di cui tanto ci parlerà la nostra collega Shobha. È sempre stata bella, fin da ragazzina. Capelli biondi e lunghi, il sorriso luminoso, gli occhi curiosissimi. «E visto che ci conosciamo da molto tempo, ti prego di non scrivere anche tu quella frase che proprio non sopporto quando parlano di me: "Prima si chiamava Angela e adesso si chiama Shobha". Io mi chiamo Shobha e basta, firmo così anche gli assegni». Diciamo allora che Angela è ormai Angela solo negli archivi dell' anagrafe, registrata quarantacinque anni fa al Comune di Palermo. E che invece Shobha è qui ed è vera, qualche volta dura e molte più volte tenera, leale, generosa, amica. Papà è Ignazio Stagnitta, quello del caffè, miscele sudamericane tostate prima nel centro storico e poi pure nella città nuova. La mamma è Letizia Battaglia, fotografa di grande fama anche lei, una "pasionaria", una delle anime dell' altra Palermo. «Da bambina vivevo a Mondello, ero felicissima, quando i miei si sono separati sono andata a Venezia con mamma. Ho due sorelle, una più grande che si chiama Cinzia e l' altra più piccola che si chiama Patrizia». Elementari negli istituti religiosi, prima a Venezia e poi alle Ancelle qui a Palermo. «Ricordo che a scuola mi costringevano a mangiare ogni giorno il bollito, lo nascondevo in tasca, se ne accorgevano e aspettavano lì fino a quando non mandavo giù l' ultimo boccone, adesso non mangio carne da trentacinque anni». Torna in Sicilia, l' adolescenza, studia pianoforte, dipinge, le canzoni di Patty Pravo, i balli, lei che viene eletta miss Yè yè, il primo fidanzatino. «Era gelosissimo, si infuriava appena qualcuno mi guardava per strada. Ma Palermo mi annoiò presto, avevo voglia di libertà, avevo voglia di conoscere tanto». Sua madre è a Milano, scrive per un settimanale. E così anche Shobha va a Milano. Conservatorio, il violoncello, gli amici artisti di Letizia, la baby sitter di sera per guadagnare qualche soldo. Shobha ha 16 anni. «In quel periodo ho conosciuto Mauro Rostagno, e ho conosciuto tutti quei palermitani che stavano a Milano. L' architetto Filippo Panseca, quello che diventerà poi lo scenografo di Craxi, il pittore Nuele Diliberto. Bivaccavano tutti a casa di Francesco Cardella, sì proprio quello della comunità Saman. Era già ricchissimo allora, era anche l' editore di Abc». Editore di Abc e di un' altra dozzina di riviste «a busta chiusa». Una la vendeva con un gadget, una polvere magica, «il pirampepe»: la pubblicità assicurava «erezioni perenni, se spalmata sul glande». Shobha è ospite del futuro "dittatore" di Saman per un anno, in via Solferino. «Un appartamento bellissimo, lui con me era molto protettivo e molto gentile, io ero però una ragazzina e in quella casa non potevo starci bene, quell' ambiente mi era totalmente estraneo, le bellissime modelle che entravano e uscivano, le feste con le torte di marijuana, i lussi sfrenati di Cardella, così me ne sono andata a vivere in una di quelle case di ringhiera fuori porta». È il 1971 e a Milano incontra un ragazzo tedesco che le parla dell' India e di un omino vestito di bianco che vive a Poona. «Cominciai a scrivere a Bagwan Shree Rajneesh. Lui, Osho, mi rispose, diventai arancione praticamente per corrispondenza». Diventa così Ma Gyan Shobha, che significa Madre di saggezza splendente. Ma ha solo 17 anni, non ha passaporto, non può raggiungere subito come lei vorrebbe il suo maestro dall' altra parte del mondo. «Avevo tantissima energia ma senza un metodo dell' energia non te ne fai niente, il metodo è la nostra libertà. Solo conoscendo a fondo la macchina fotografica ci si può esprimere con la fotografia e raggiungere l' armonia e l' equilibrio, ma è ancora presto per parlare di foto in quel periodo della mia vita». Ancora Milano, primi anni Settanta. C' è Esmeralda qualche volta con lei, una delle sue migliori amiche allora come oggi. «Esmeralda era fidanzata con Andalo, poi si lasciarono e lei si sposò con il fratello di Andalo. Andalo me lo sposai io». Andalo Carrega Bertolini, il primo matrimonio. Un paio di anni tranquilli, grandi affinità, poi il ragazzo finisce in galera per un po' di erba fumata alle Eolie d' estate. Carcere duro, libertà provvisoria e poi ancora prigione: intransigenza di quei tempi per un po' di fumo. «La storia con Andalo finì non senza sofferenze, persi anche un bimbo, sono andata a lavorare in Toscana e poi sono tornata a Palermo». Cuoca in un ristorante "alternativo" di piazza Marina, il locale si chiama «Il puledro impennato». È solo una breve stagione. Poi, finalmente, Shobha va in India. L' incontro con Osho, la comune, la meditazione. «Ho lavorato su me stessa, vivevo in una realtà meravigliosa, sveglia alle 4,30 del mattino, esercizi spirituali e danze». Laggiù fa anche arti marziali, impara il karate. «E soprattutto ho imparato a prendermi cura di me fino in fondo». Un piccolo segno di quegli anni è ancora tra il braccio sinistro e la spalla di Shobha, un tatuaggio minuscolo, il simbolo del Tao. «A Poona dentro la comunità non entravano tossici né sballati, sono stati otto anni di sogno ma poi Osho trasferì il suo quartiere generale in Oregon, fui una delle poche italiane a seguirlo, ma la sua segretaria era una spia della Cia. Il maestro fu avvelenato giorno dopo giorno, non parlava più, non ci incontrava più. Alla fine morì». Shobha torna in Sicilia. «Dopo un anno in California a Long Beach e sei mesi in giro per il Messico con un furgone». Nel 1981 è a Palermo, in via Meccio, una traversa di via Mariano Stabile. Il suo appartamento è sotto quello di Letizia. Sono gli anni in cui si apre il romanzo nero siciliano, la guerra di mafia, Letizia che corre di giorno e di notte per fare le foto dei cadaveri che "L' Ora" stampa in prima pagina. «C' erano sua madre e il suo compagno Franco, Franco Zecchin, mi sembrava che facessero un lavoro assurdo, io ero fuori da tutto, dall' Italia, dalle tv, dalla cronaca da almeno dieci anni. Poi un giorno Letizia mi chiese il favore di stare un paio di settimane nel suo studio perché doveva fare un reportage in Europa. Rispondevo alle telefonate dei giornalisti che chiamavano, così ho fatto la mia prima fotografia con una vecchia Nikon di Letizia». Donne in nero, vedove di mafia a piazza Croci. E poi la seconda foto, un incaprettato, uno di quegli uomini legati mani e piedi perché si strangolassero da soli. «Mia madre stava diventando famosa, la chiamavano da Life e da Stern. Io stavo cominciando a correre di qui e di lì per fare quello che aveva fatto lei per tantissimi anni». Sempre "L' Ora" con lo strillone che grida «Morti e feriti. Quanti ni cadiru. Quanti ni muriru», il numero dei cadaveri come titolone e sotto la foto scontornata. «Letizia mi ha insegnato a essere onesta con la fotografia, il resto ce l' ho messo io: con la fatica e con il sentimento». I volti delle pentite di mafia che fanno il giro del mondo, le prime foto sui magazine importanti, i primi guadagni. E poi le stragi, i funerali, la Palermo dei cortei e delle lenzuola. «Non ero più la fotografa figlia di Letizia, ero solo io: ero Shobha. Ma cominciava a starmi stretta anche quella Palermo». Un viaggio negli Stati Uniti per un ritratto di Silvia Baraldini in cella, lo studio di fotografia in via Ruggero Settimo, un altro viaggio a Cuba e anche l' Occidente scopre il viso di Alina Fernandez Castro, la figlia di Fidel. «A Cuba trovammo i figli del Che, Aleida ed Ernesto e Camillo
Attilio Bolzoni

di ATTILIO BOLZONI
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